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Sindrome da burnout nelle consulenze: come combatterla


Innanzitutto, un po' di storia: la sindrome da burnout è l'esito patologico di un processo stressogeno che interessa, in varia misura, diversi operatori e professionisti che sono impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano le relazioni interpersonali. Essa tende a manifestarsi, secondo gli esperti, in tre aspetti basilari:
  • deterioramento dell'impegno nei confronti del lavoro;
  • deterioramento delle emozioni associate al lavoro;
  • un problema di adattamento tra la persona ed il lavoro, a causa delle eccessive richieste di quest'ultimo.
Esempio di burnout: chiedere ad una persona di fare troppe cose in poco tempo, perchè siamo pochi, perchè non c'è tempo, perchè il cliente non può più aspettare. 

In tal senso il burnout diventa una sindrome da stress non più esclusiva delle professioni d'aiuto, ma probabile in qualsiasi organizzazione di lavoro, quindi anche sul web. Nel webmarketing strutturato a livello aziendale, quindi ad eccezione del mercato dei freelance, si tende a tenere in considerazione un primo aspetto legato alla necessità di rapportarsi con vari clienti: ognuno con esigenze diverse, con modi e tempi di espressione diversi, molti con la tendenza a non farsi capiti o - peggio ancora- con l'idea di avere ragione a prescindere. Tutto questo, alla lunga, porta al burnout: quindi il consulente impegnato nelle attività perde capacità di concentrazione, si impegna meno, si entusiasma meno per quello che fa, nella peggiore delle ipotesi arriva a mollare il lavoro per sempre.

Possibile soluzione: o andarsene via e cambiare lavoro, soluzione drastica, oppure imparare a farsi rispettare come professionisti, che è la cosa che preferisco. Se il pressing aumenta, va bene anche rispondere in modo duro o risentito, la cosa essenziale è riuscire a farlo con grande calma, senza alterarsi e cercando di far valere le proprie ragioni fino in fondo.

Non è detto che la exit strategy di mollare il lavoro e cambiarlo sia sbagliata: ma in molti casi facendo un certo tipo di attività di consulenza, nello specifico, è possibile ritrovarsi a soffrire di sindrome da burnout periodicamente. Secondo una testimonianza recente, ad esempio, il burnout è sottovalutato dai colleghi, che tendono - nel vedersi manifestare insofferenza da parte di un altro collega - sentimenti di derisione, di sottovalutazione e di isolamento. Ma il burnout può avere conseguenze pesanti sulla persona, e questo non andrebbe sottovalutato in nessun caso.

In genere, quindi, per vivere felici non è detto che fare del web marketing sia la scelta corretta, ma vale anche per altri mestieri: in fondo, quindi, la cosa migliore è diventare impermeabili sul lavoro, ed evitare anche di avere rapporti troppo confidenziali in ufficio. Saranno loro i primi a dirvi che esagerate, quando in realtà soffrite di burnout. Un'estremizzazione che pero', alla lunga, tende a rivelare un mondo nascosto che ancora un po' tutti sottovalutano.